Vladimir Ivkovic è un DJ. È anche molto di più, naturalmente, ma nella sua essenza Ivkovic ha un talento particolarmente unico nel selezionare i dischi e nel tesserli in una più ampia — e spesso insolitamente avvincente — narrazione. Nato e cresciuto a Belgrado ( all’epoca parte della Jugoslavia), si è avvicinato per la prima volta al DJing da adolescente a metà degli anni ’80. Da quel momento, ha trascorso gran parte dei due decenni successivi ad affinare le sue capacità, organizzando eventi come Selected e Substance, che hanno ospitato una sezione trasversale di DJ all’avanguardia, e trovando la sua dimora musicale e spirituale al al Salon des Amateurs a Dusseldorf — locale che si è gradualmente rivelato estremamente influente. Si è poi avventurato nella curatela di Offen Music, etichetta che ha lanciato nel 2015. Sebbene la produzione dell’etichetta sia quasi impossibile da classificare, l’approccio aperto della label e l’abbraccio di suoni anticonformisti incarnano perfettamente il temperamento artistico di Ivkovic. Negli ultimi anni, questo temperamento ha trovato sempre più seguaci devoti in tutto il mondo. In poche parole, Ivkovic è diventato un punto fermo del circuito dei club europei e dei festival: è stato invitato a eventi su larga scala come Primavera Sound, Unsound, World Minimal Music, Strange Sounds from Beyond, Dekmantel, Flow, TodaysArt, Robot, Waking Life, Terraforma, Dancity, Positive Education e Elevate. Che si tratti di trasmettere in radio — sul suo programma Lunatic Love Songs su Red Bull Radio — o di dominare il dancefloor, Ivkovic applica una mentalità curatoriale e un profondo amore per la musica a tutte le sue imprese creative.